1. Cos’è?
Cos’è l’Età Biologica?
Piuttosto che misurare semplicemente il passare del tempo, l’età biologica mira a quantificare l’invecchiamento delle funzioni del nostro corpo e contribuirebbe persino a prevedere la mortalità.
A differenza dell’età cronologica (o età anagrafica), il calcolo dell’età biologica è basato sulla propria fisiologia in un dato momento della vita, considerando i parametri che stabiliscono l’effettivo stato di salute e di invecchiamento dell’organismo.
In altre parole, l’età biologica è un patrimonio personale che non corrisponde necessariamente agli anni anagrafici, ma è la manifestazione della qualità biologica del corpo in generale, quindi è indicativa dei danni a carico di tessuti, organi, muscoli, pelle ecc. e li correla al loro significato in termini di rischio a sviluppare malattie, come il diabete o la demenza.
Cosa s’intende per Età Cronologica?
L’età cronologica corrisponde all’età anagrafica, propriamente legata al trascorrere lineare del tempo.
2. Perché calcolare l’Età Biologica?
Potrebbe sembrare ovvio, ma l’invecchiamento è il principale fattore di rischio per la malattia.
Basandosi – per ciascun individuo – su basi genetiche, influenze ambientali e prove che misurano la qualità fisiologica dei processi biologici, il calcolo dell’età biologica è indicativo di quanti danni si sono verificati all’interno del proprio corpo nel corso della vita. Inoltre, questo dato stima la velocità con cui si sta invecchiando, in modo da poter determinare in che modo le scelte di stile di vita stanno influenzando una maturazione biologica sana.
Età cronologica e biologica potrebbero, quindi, non coincidere. Esempio: per le persone particolarmente sane e in forma per la loro età anagrafica, l’età biologica potrebbe essere inferiore (ciò significa che il corpo sta invecchiando più lentamente di quanto è tipico per la propria età cronologica), mentre per chi è sedentario, malato cronico o in cattive condizioni fisiche, potrebbe essere superiore. Se l’età anagrafica e quella biologica corrispondono è comunque un buon segno, poiché significa che si sta invecchiando in modo appropriato.
Molti scienziati intenti ad approfondire cosa possa influenzare la longevità ritengono che queste informazioni non solo possano aiutare a comprendere il nostro processo di invecchiamento, ma possano dare il potere di cambiarlo.
A cosa serve conoscere l’Età Biologica?
Avere un certo controllo sugli effetti dell’avanzare del tempo può aiutare ad affrontare i processi e i mutamenti associati al trascorrere degli anni (patologie incluse) e conoscere la propria età biologica può fornire un incentivo a condurre uno stile di vita più sano, diventando persino “più giovane” apportando cambiamenti positivi.
3. Fattori che determinano l’Età Biologica
Perché s’invecchia?
L’età cronologica è immutabile: per quanto alcune persone desiderino cambiarla, non è possibile. Allo stesso modo, l’invecchiamento rimane un processo ineluttabile, che può essere contrastato e rallentato, ma non bloccato.
Gran parte del modo in cui s’invecchia è influenzato dalla genetica e da un insieme di fattori, sia interni sia esterni all’organismo, che interagiscono tra loro: alcuni di questi sono in qualche modo gestibili, mentre altri sono inevitabili o risultano al di fuori del proprio controllo.
Nel processo di invecchiamento, giocano un ruolo principale i radicali liberi, i telomeri, gli ormoni, il sistema immunitario e alcuni processi biologici denominati metilazione e glicazione, oltre all’infiammazione.
Definizione di invecchiamento
L’invecchiamento può essere descritto come la somma di tutti i cambiamenti fisiologici, genetici, molecolari e cellulari che si verificano dalla nascita alla morte.
Cosa accelera l’invecchiamento?
La ricerca dimostra che l’invecchiamento può essere accelerato o aggravato da fattori esterni, tra cui:
- Alimentazione scorretta, insufficiente o eccessiva
- Sedentarietà
- Intensità nell’applicazione al lavoro
- Riposo insufficiente
- Abitudine di fumare e consumo eccessivo di alcol
- Malattie virali, batteriche, parassitarie
- Terapie farmacologiche
- Esposizione a inquinamento, radiazioni ionizzanti, campi elettromagnetici, radiazioni elettromagnetiche.
Per quanto riguarda, invece, i fattori intrinseci possono intervenire ricordiamo principalmente:
- Stress psicofisico
- Azione ossidante dei radicali liberi
- Infiammazione cronica
- Squilibri del sistema immunitario
- Calo degli ormoni.
4. Calcolo dell’Età Biologica
Determinare l’età biologica richiede test medici per la lunghezza dei telomeri e biomarcatori della metilazione del DNA, che è il processo mediante il quale il DNA viene modificato nel corso della vita.
Test commerciali e calcolatori online che affermano di misurare l’età biologica potrebbero non essere scientificamente validi, così come i risultati potrebbero non essere accurati, generici e poco indicativi.
Per determinare l’età biologica, la soluzione migliore è rivolgersi al proprio il medico, che non solo può interpretare i risultati correttamente, ma può stabilire quali siano gli interventi più utili per migliorare l’età biologica e la salute in generale, tenendo sempre in considerazione la propria storia medica completa (malattie pregresse o in atto, farmaci ecc.). Per esempio, la dieta, l’esercizio fisico, i livelli di stress, la qualità del sonno e il fumo possono influenzare l’età biologica e cambiare le proprie abitudini può fare una grande differenza.
Come viene determinata l’Età Biologica
L’età biologica è influenzata dai fattori sopra elencati e lo stato del proprio materiale genetico (DNA) sembra sia un riflesso della loro interazione.
In particolare, i cambiamenti a carico del DNA – quali accorciamento dei telomeri e metilazione – sembrano essere fondamentali per determinare l’età biologica.
Accorciamento dei telomeri
I telomeri sono porzioni del DNA localizzato alla fine dei cromosomi; questi hanno il compito di mantenere l’integrità del DNA e degli stessi cromosomi nel corso dei cicli di divisione cellulare (mitosi). Le cellule umane hanno, infatti, la capacità di dividersi per replicare; questa capacità è, tuttavia, limitata e termina quando le cellule vanno incontro ad un arresto della crescita.
In tal contesto, i telomeri agiscono come veri e propri orologi biologici, ricordando alla cellula quante volte si divise e quanto tempo le resta da vivere. Quando la cellula va in mitosi, i telomeri si accorciano progressivamente; quando i telomeri diventano troppo corti, le cellule non riescono più dividersi, generando l’invecchiamento.
Inoltre, è stato rilevato che le persone con telomeri più corti avevano maggiori probabilità di avere:
- Malattie croniche
- Malattie neurodegenerative
- Morte prematura
In altre parole, se si possiedono telomeri più corti rispetto a qualche coetaneo, significa che si è biologicamente più vecchio di loro.
Alcuni studi suggeriscono che il mantenimento (o l’adozione) di uno stile di vita sano può effettivamente invertire il processo di invecchiamento, allungando i telomeri.
Alterazione della metilazione del DNA
Piuttosto condivisa è la convinzione che il DNA sia qualcosa di fisso e immutabile, ma non è esatto. In realtà, si considera un dato momento, alcuni geni sono “accesi”, altri sono “spenti”.
Quando un gene è attivo, viene “espresso”. Ad esempio, supponiamo di avere un gene che influenza il sistema immunitario, espresso sin dalla nascita; ad un certo punto della vita, si potrebbe essere esposti all’inquinamento ambientale o ad una malattia che disattiva lo specifico gene, pertanto è possibile ammalarsi più spesso o essere predisposti a determinate malattie croniche.
Il processo che attiva o disattiva i geni è chiamato metilazione.
Nel dettaglio, la metilazione consiste nel trasferimento di un gruppo metilico, composto da un atomo di carbonio e tre di idrogeno, da una molecola all’altra, ed è essenziale per la formazione, duplicazione e riparazione del DNA, così come dell’espressione genica, della “lettura e attivazione” dei vari geni. Quando i processi di metilazione perdono la loro efficienza, l’organismo riduce la sua capacità riparativa e detossificante. Allo stesso tempo, quando si crea uno squilibrio tra donatori di gruppi metilici e sostanze pro-metilanti, si possono attivare geni nocivi o inattivare quelli più favorevoli, fino a favorire addirittura l’espressione di oncogeni (cioè i geni che favoriscono lo sviluppo dei tumori).
Analisi del sangue: parametri per calcolare l’Età Biologica
Per quanto riguarda gli esami del sangue, alcuni parametri sono indicativi dell’età biologica, cioè possono dire se si è più o meno anziani dell’età anagrafica. Questi indici ematologici comprendono:
- Albumina: proteina indicativa della funzionalità di fegato e reni;
- Creatinina: sostanza di scarto dell’attività muscolare, espressione della funzionalità dei reni;
- Glucosio: permette di valutare metabolismo degli zuccheri e attività dell’insulina;
- Proteina C reattiva: marcatore dell’infiammazione;
- Volume cellulare medio: misura il volume dei globuli rossi e correla alla carenza di ferro;
- Globuli rossi: la loro distribuzione e la variabilità della dimensione eritrocitaria sono spia di anemia;
- Globuli bianchi: la loro determinazione aiuta a capire la funzionalità del sistema immunitario e il grado di infiammazione.
- Linfociti: sono indicativi della funzionalità del sistema immunitario;
- Fosfatasi alcalina: fornisce indicazioni sulla salute di fegato e ossa.
La stima dell’età biologica sulla base dei valori riscontrati deve essere fatta da un medico, che può valutare se siano nella norma o no, quindi suggerire gli accorgimenti e le correzioni dello stile di vita più idonee.