Sarà un anno spettacolare come il 2021? O un anno di relativa calma, come è stato il “vecchio” 2022? L’Etna è sempre imprevedibile e sempre pronto a soprendere e a smentire le previsioni, ma per il momento pare che abbia dato il benvenuto al nuovo anno 2023 con una eruzione nuova e di tutto rispetto. Un’eruzione che di fatto è iniziata nel 2022, ma che contro ogni previsione si sta trascinando a lungo e ci ha accompagnati fino al nuovo anno. Di cosa si tratta? E cosa dovremo aspettarci nell’immediato futuro?
L’eruzione nata da una frattura
Il 27 novembre 2022, quasi per caso, gli abitanti dei paesi pedemontani del vulcano hanno notato – sul versante orientale – una luce rossa anomala poco sotto la base del Cratere di Sud Est. Dato il relativo periodo di quiete del vulcano, in pochi si sono preoccupati. Era una mini frattura, certamente, ma se ne erano verificate di simili nel giugno dello stesso anno. Uno spettacolo innocuo e molto turistico, che non aveva creato alcuna preoccupazione.
I vulcanologi dello INGV di Catania hanno comunque subito monitorato l’evento, mentre il grafico del tremore vulcanico andava a singhiozzo, senza mai sforare verso l’allerta rossa. La “fratturina” ha continuato a emettere colate in apparenza poco alimentate per alcune settimane. Sembrava dovesse esaurirsi tutto in pochi giorni. Invece no.
Una colata lavica di tutto rispetto
Nel corso del mese di dicembre, la colata nata dalla “fratturina” è andata avanti. Tra pioggia, neve e nebbia, si è scavata un percorso lungo il fianco della Valle del Bove. E si è allungata parecchio, iniziando una discesa formata da più bracci. Intorno alla settimana di Natale 2022, la colata era scesa già da quota 2800 a quota 2150 metri.
L’Etna però non mostrava altri segnali preoccupanti. I tremori sismici erano bassi, nella norma in caso di frattura laterale. Non c’erano deformazioni del suolo e gli altri parametri si mantenevano sempre su livelli di quiete relativa. Certamente però la colata rimaneva ben alimentata, anche con ingrottamenti e deviazioni. Così, si è giunti al Capodanno del 2023, con il fianco del vulcano illuminato – oltre che dai fuochi della festa – anche da diversi bracci di lava. Questa sembra quindi essere anche la prima eruzione del 2023. Durerà a lungo? La domanda rimane sospesa in attesa delle “decisioni” del vulcano.
L’eruzione del 2023 è turistica?
Un’eruzione effusiva che scende con tanta calma e senza particolari pericoli, è dunque adatta alla curiosità dei turisti invernali dell’Etna?
I vulcanologi frenano l’entusiasmo. La colata di lava scende lungo pendii deserti, lontana dai centri abitati, ma si trova in zone molto impervie. Tra l’altro è circondata da cumuli di neve e pozze di ghiaccio che ogni notte gelano sempre più. L’inverno alle porte rende la possibilità di nevicate sempre possibili e la lava quando incontra la neve diventa pericolosa. Tra l’altro proprio la zona difficile da raggiungere renderebbe pericoloso anche il lavoro dei soccorritori, in caso di turisti dispersi.
Si raccomanda quindi prudenza e saggezza. Evitate di avvicinarvi alla colata e limitatevi ad ammirare l’eruzione dai tanti punti di osservazione che sorgono intorno a Valle del Bove. Si possono fare trekking fino a Serra delle Concazze con guide esperte del posto, oppure salire fino a Monte Fontane. Ma l’eruzione del 2023 si può ammirare facilmente anche dalla propria auto, senza scarpinare troppo. Basta salire a Milo, o lungo la Mareneve, o sistemarsi sulla strada che porta da Fornazzo di Milo a Sant’Alfio.
Previsioni per il futuro?
Previsioni per il futuro se ne possono fare ben poche. Al momento l’eruzione è solo spettacolare, per nulla pericolosa. Ma se la lava continuasse a scendere ancora? La lentezza con cui avanza, comunque consentirebbe di mettere al sicuro la popolazione con largo anticipo e senza panico. Attualmente però questo pericolo non si vede.
Potrebbe cambiare tutto? Certo, come avviene con tutti i vulcani. E l’Etna è uno dei più attivi. L’eruzione potrebbe continuare così per mesi, spegnersi domani o trasformarsi in un fenomeno esplosivo. Bisognerà solo restare a guardare. Ed essere preparati a ogni novità. Per questo non ci stancheremo mai di suggerire di consultare sempre il sito dell’INGV e i canali social ufficiali. (LE FOTO SONO DI GRAZIA MUSUMECI)