Lo sappiamo bene: ormai l’inquinamento ambientale è una realtà sempre più presente, che necessita interventi rapidi ed efficaci.
Se i cambiamenti più importanti in termini di impatto sull’ambiente si devono verificare a livello globale nei grandi gruppi industriali e produttivi, piccoli passi significativi possono essere portati avanti dai singoli individui. Soprattutto in ambito casalingo è possibile tenere inconsapevolmente abitudini dannose per l’ambiente. Ad esempio questi 8 oggetti presenti normalmente nelle nostre case rappresentano in realtà una minaccia e alcuni di loro hanno già iniziato ad essere banditi, come nel caso dei sacchetti di plastica in Europa.
1. Sapone liquido
Alzi la mano chi non utilizza il sapone liquido per le mani: il problema è che molte marche di sapone per le mani contengono il triclosan, un controverso derivato con funzione battericida, che secondo alcuni studi sarebbe collegato a gravi problemi di salute e che nei topi provocherebbe il cancro.
Il Triclosan è stato trovato anche in alcuni dentifrici nel corso degli anni: sostituirlo non sembra semplice. È una sostanza chimica estremamente resistente, che può sopravvivere al trattamento delle acque, raggiungendo l’oceano e distruggendo quei batteri alla base della catena alimentare. Nel settembre 2016, la Food and Drug Administration ha dichiarato vietata la vendita di saponi antibatterici contenenti triclosan, in quanto non sicuro per l’uso quotidiano a lungo termine.
2. Dentifrici e microsfere di plastica
Numerosi sono i marchi di dentifricio che contengono microsfere di plastica, insieme ad altri prodotti cosmetici come gli scrub. Le microparticelle rilasciate in acqua vanno a comporre i quasi 8 milioni di tonnellate di plastica che ogni anno finiscono nell’oceano, con conseguenze importanti per fauna selvatica e ambiente marino. Le particelle non si degradano e sono troppo piccole per essere catturate dagli strumenti di pulizia; inoltre attraggono sostanze chimiche tossiche durante il loro viaggio.
Le microsfere sono state vietate negli Stati Uniti, in Canada e nel Regno Unito e i Paesi di tutta Europa ne stanno seguendo l’esempio.
3. Bacchette usa e getta
Quante volte capita di andare a mangiare fuori in un ristorante cinese usando le bacchette di legno usa e getta. Senza rendercene conto stiamo partecipando alla deforestazione di enormi aree verdi asiatiche. Quasi 4 milioni di alberi vengono utilizzati ogni anno per produrre 57 miliardi di pacchetti di bacchette usa e getta, secondo i dati ufficiali di Greenpeace. Non solo: per la produzione delle bacchette vengono utilizzate sostanze chimiche, che disperse nell’ambiente in grandi quantità possono causare disturbi respiratori.
Oltre alla deforestazione, le bacchette portano con sé anche il grave problema dello sfruttamento del lavoro, con annesse questioni importanti riguardanti i diritti umani ignorati nei campi di lavoro.
4. Salviettine umidificate
Comode e pratiche, le salviettine umidificate sono un must per genitori organizzati e per chi si ritrova spesso fuori casa. Sebbene siano spesso definite “degradabili“, contengono plastica e non sono dispersibili come la carta igienica. Se vengono smaltiti attraverso il bagno, le salviettine possono creare blocchi nelle fogne e creare enormi volumi di rifiuti sulle spiagge.
5. Sacchetti in plastica
Lo sappiamo da tempo e negli ultimi tempi sempre più Paesi dell’Unione Europea si stanno muovendo per bloccare il problema: i sacchetti di plastica sono una delle fonti principali di inquinamento ambientale. Secondo alcuni dati, quasi 1 trilione di sacchetti non biodegradabili viene smaltito ogni anno, intasando discariche e rilasciando nell’ambiente sostanze chimiche tossiche una volta bruciati.
6. Batterie
Le batterie sono costituite da elementi potenzialmente molto tossici, tra cui cadmio, piombo e mercurio, che si riversano nel suolo e nei corsi d’acqua. Se poi le batterie vengono incenerite, i metalli si disperdono nell’aria, diventando un rischio per la salute. Nonostante siano presenti sempre più gli impianti di riciclaggio delle batterie, è preferibile scegliere alternative ricaricabili.
7. Bustine di tè
È ormai un gesto automatico e gli amanti del tè non saranno contenti: le tradizionali bustine infatti contengono particelle di plastica, nonostante i produttori si stiano muovendo per utilizzare nuove formule a base di nylon. Sono inoltre resistenti al compostaggio e alcuni hanno espresso negli ultimi anni timori riguardo il possibile rilascio di pericolose tossine.
8. Rasoi usa e getta
Sono comodi e veloci da utilizzare, ma hanno anche un elevato costo: i rasoi usa e getta infatti sono associati ad un alto consumo di acqua e ad un’intensa produzione di acciaio e plastica. Quasi 2 miliardi di rasoi vengono buttati ogni anno solo negli Stati Uniti: è bene quindi preferire rasoi elettrici e duraturi.