1. Generalità
I dolori articolari sono sintomo di numerose condizioni patologiche e non. In qualche caso, il disturbo è il risultato di un semplice affaticamento o di infezioni come l’influenza; altre volte, questa manifestazione è la conseguenza di patologie a carico dell’articolazione stessa, delle strutture ossee o di legamenti, tendini, borse o parti molli circostanti.
Il dolore articolare può essere irradiato anche da una condizione neuropatica o da una patologia in un’altra articolazione.
Tra le cause più comuni rientrano traumi, artrite, fibromialgia, tendinite, gotta, artrosi e borsite. I dolori si possono manifestare in combinazione a gonfiore, arrossamento, calore, rigidità articolare e perdita di funzionalità a carico dell’articolazione interessata.
Il dolore alle articolazioni può avere una durata transitoria e risolversi spontaneamente. Tuttavia, se questo sintomo è persistente e particolarmente grave, è sempre meglio consultare un medico, in modo da ottenere una diagnosi precisa. A seconda della causa scatenante dei dolori articolari, sarà indicato un trattamento specifico e mirato per risolvere o alleviare il problema.
2. Cosa Sono
Dolori Articolari: di cosa si tratta?
Per dolore articolare s’intende la sensazione dolorosa localizzata all’interno di una o più articolazioni del corpo. Questa manifestazione può originare dall’articolazione stessa o da elementi circostanti (es. tendini, legamenti, capsule).
In genere, il dolore si associa a modificazioni di volume e temperatura in corrispondenza dell’articolazione coinvolta, che diviene gonfia, arrossata e calda. Altri possibili sintomi concomitanti possono comprendere rigidità articolare e ridotta mobilità.
Articolazioni: breve premessa
Per comprendere le cause che possono provocare il dolore alle articolazioni, occorre ricordare alcune nozioni relative alla loro anatomia.
- Le articolazioni sono strutture mobili o fisse che mettono in reciproco contatto due o più ossa. Nel corpo, ve ne sono 360 e la loro funzione è indispensabile per assicurare il movimento, il sostegno e la protezione dello scheletro.
- La maggior parte delle articolazioni appartiene alla categoria delle diartrosi, giunture mobili formate da diversi elementi, i cui principali sono: superfici articolari delle due o più ossa interessate; cavità articolare; capsula articolare; liquido sinoviale, legamenti e tendini. Le diartrosi consentono la più ampia varietà di movimento. Esempi tipici sono le articolazioni della spalla, del polso, dell’anca, del ginocchio, e della caviglia.
- Le anfiartrosi sono, invece, articolazioni cartilaginee semimobili. Un esempio sono le articolazioni che collegano le vertebre della colonna vertebrale.
- Le sinartrosi sono articolazioni immobili, costituiti da tessuto osseo, cartilagineo e connettivo. Tipici esempi di sinartrosi sono le articolazioni tra le ossa del cranio.
3. Cause e Fattori di Rischio
I dolori articolari possono derivare da anomalie a carico dell’articolazione stessa, delle strutture ossee o di legamenti, tendini, borse o parti molli circostanti. Questa manifestazione può dipendere, inoltre, da una condizione neuropatica o da un’infiammazione sistemica.
Dolori Articolari: quali sono le cause principali?
I dolori articolari riconoscono cause molto diverse.
Spesso, questo sintomo è la conseguenza di traumi articolari o peri-articolari, come fratture, lussazioni e distorsioni. La manifestazione dolorosa può dipendere comunemente anche dalla presenza di un’infiammazione (artrite) o di un processo degenerativo e progressivo a carico dei cuscinetti di cartilagine situati tra le articolazioni (artrosi).
I dolori articolari possono risultare anche da infezioni e da una serie di altre patologie, incluse:
- Artrite reumatoide;
- Borsite;
- Tendinite;
- Tenosinovite;
- Gotta;
- Ipotiroidismo;
- Lupus eritematoso sistemico;
- Artrite psoriasica;
- Sarcoidosi;
- Fibromialgia;
- Spondilite anchilosante;
- Malattie sessualmente trasmissibili (come clamidia e gonorrea);
- Osteomielite;
- Malattia ossea di Paget;
- Leucemia;
- Tumore alle ossa.
Tra le condizioni che possono essere associate a dolori articolari rientrano anche: influenza, meningite, epatite, morbo di Crohn, osteoporosi, sindrome premestruale e menopausa.
Infine, l’indolenzimento articolare può presentarsi per effetto di vari farmaci, tra cui antibiotici e chemioterapici.
4. Sintomi e Disturbi associati
Dolori Articolari: come si manifestano?
Il dolore alle articolazioni si associa, in genere, a modificazioni di volume, colore e temperatura in corrispondenza dell’articolazione coinvolta, che diviene gonfia, arrossata e calda. Inoltre, vi può essere o meno accumulo di liquido all’interno dell’articolazione (versamento articolare). La presenza di altri sintomi associati dipende dalle cause scatenanti.
Il dolore alle articolazioni può rivelarsi particolarmente fastidioso, oltre a provocare un peggioramento significativo nella qualità della vita, in termini di alterazione nel processo deambulatorio e compromissione nello svolgimento delle normali attività quotidiane.
In base all’eziologia, oltre alla sensazione dolorosa possono manifestarsi anche formicolio, bruciore, gonfiore e senso di intorpidimento.
A quali altri sintomi si associano?
I dolori articolari si manifestano in combinazione a sintomi generici, che poi diventano più specifici in base alla causa che li ha innescati.
Tra i sintomi associati al dolore alle articolazioni rientrano:
- Difficoltà nei movimenti o nella deambulazione;
- Rigidità articolare;
- Affaticamento;
- Debolezza muscolare;
- Intorpidimento;
- Ridotta sensibilità cutanea;
- Sensazione di bruciore;
- Pizzicore;
- Prurito.
Dolore alle Articolazioni: quando si manifesta?
I dolori articolari possono presentarsi solo in corrispondenza alle sollecitazioni funzionali, suggerendo l’esistenza di un problema meccanico (es. artrosi, tendinite ecc.) o a riposo, indicando un’origine flogistica (es. malattia da cristalli e artrite settica), ma non solo.
A seconda della causa, il dolore alle articolazioni può presentarsi in modo:
- Sporadico: il dolore articolare è associato ad un singolo episodio, magari a seguito di uno sforzo fisico particolarmente intenso;
- Ricorrente: il dolore alle articolazioni si manifesta fino alla risoluzione della patologia sottostante, in associazione a particolari attività o in maniera continuativa durante il giorno.
5. Diagnosi
Quando rivolgersi al medico
I dolori articolari possono essere autolimitanti e passeggeri, ma qualora fossero persistenti o frequenti è consigliabile sottoporsi ad un’attenta valutazione medica, per stabilire con certezza la causa del disturbo e suggerire le corrette strategie con cui intervenire.
Come viene stabilita la diagnosi?
La diagnosi delle cause responsabili dei dolori articolari viene eseguita dal medico di base e/o dal reumatologo. Un’analisi delle sue caratteristiche e di eventuali sintomi associati è necessaria per interpretare questa manifestazione, capirne l’origine e la sua gravità.
Anamnesi
Per indagare l’origine del dolore alle articolazioni, innanzitutto, il medico pone una serie di domande relative alla sintomatologia ed alla storia clinica personale, quindi chiede al paziente di descrivere chiaramente il disturbo e la correlazione con altre manifestazioni concomitanti. Una volta conclusa la raccolta dei dati anamnestici, viene eseguito un attento esame obiettivo.
Esame obiettivo
Il medico osserva le articolazioni coinvolte per verificare l’eventuale presenza di alterazioni o segni indicativi di una determinata malattia.
L’esame obiettivo può ulteriormente orientare la diagnosi ponendo l’attenzione su:
- Tempo d’esordio e modalità di miglioramento e di aggravamento;
- Caratteristiche del dolore articolare (continuo, intermittente, acuto ecc.);
- Localizzazione;
- Segni e sintomi di accompagnamento.
I risultati di anamnesi ed esame obiettivo aiutano a decidere se sono necessari ulteriori accertamenti per stabilire le origini del dolore alle articolazioni.
Altre indagini
Se il quadro è poco chiaro o il medico non riesce a stabilire con certezza i fattori scatenanti il dolore articolare, possono essere indicate delle indagini più approfondite per escludere o confermare i sospetti diagnostici.
Ad esempio, potrebbe essere indicata un’ecografia per valutare lo stato dei tessuti molli, eventuali ematomi, edemi, lesioni ed ispessimenti a livello delle articolazioni coinvolte.
Altri esami utili per inquadrare meglio la causa dei dolori articolari possono comprendere:
- Analisi del sangue (emocromo, VES, PCR, profilo proteico, Reuma test, ANA, ENA, TAS, uricemia, calcemia ecc.);
- Esame delle urine;
- Risonanza magnetica;
- Radiografie;
- Esame del liquido sinoviale.
6. Trattamento e Rimedi
Dolori Articolari: quale terapia è prevista?
Per pianificare il trattamento più adeguato ed efficace, i medici devono conoscere con precisione le cause alla base dell’insorgenza del dolore articolare. Le strategie per alleviare questo sintomo, infatti, sono molteplici ed occorre intervenire in modo mirato sui fattori che lo hanno scatenato. Purtroppo, non tutte le condizioni patologiche all’origine dei dolori articolari possono essere curate, in quanto degenerative e/o progressive, ma possono essere tenute sotto controllo o alleviate dal punto di vista sintomatologico.
Farmaci
Nel caso in cui i dolori articolari siano di origine patologica, il medico può indicare il ricorso a farmaci topici (creme o pomate da applicare direttamente sulla zona) o sistemici (prescritti in caso di una sintomatologia grave; questi medicinali sono da assumere per via orale o altra via di somministrazione).
Nella fase acuta, il trattamento può prevedere un riposo funzionale di almeno 7-15 giorni e l’assunzione di analgesici, antinfiammatori (es. FANS) e, talvolta, miorilassanti per limitare il dolore e consentire il movimento articolare. In casi particolari, è possibile ricorrere ad infiltrazioni con acido ialuronico, mentre l’utilizzo di corticosteroidi è limitato alle gravi infiammazioni. Occorre prestare attenzione, però, a non abusare di questi medicinali, in quanto, alla lunga, producono effetti collaterali non indifferenti.
Terapie mediche, riabilitazione e chirurgia
Nei periodi che intercorrono tra una crisi dolorosa e l’altra possono essere molto utili massaggi e terapie fisiche riabilitative. Altri approcci possono prevedere gli ultrasuoni e la tecarterapia.
Nei casi più gravi ed invalidanti, potrebbe rendersi necessario un intervento chirurgico. Talvolta, si può ricorrere alla sostituzione dell’articolazione colpita con una protesi artificiale. Il posizionamento di questo dispositivo consente di correggere o ripristinare l’articolazione compromessa con buoni risultati.
Rimedi sintomatici
In aggiunta alle cure farmacologiche eventualmente necessarie, esistono diversi rimedi sintomatici che possono alleviare i dolori articolari.
Per limitare la durata e la frequenza degli episodi dolorosi è possibile, ad esempio, ricorrere ad alcuni piccoli accorgimenti, come:
- Evitare sovraccarichi, traumi e movimenti troppo bruschi;
- Cercare di mantenere una postura corretta;
- Mantenere un peso forma o perdere i chili laddove in eccesso.
Lo stile di vita è altrettanto importante per la gestione del dolore alle articolazioni. Il regolare movimento può aiutare ad evitare l’insorgere del disturbo, rinforzare la muscolatura e mantenere la funzione articolare. Attività motorie utili sono, ad esempio, la camminata veloce, il nuoto e le cosiddette ginnastiche “dolci”, come lo yoga.
Altri consigli per prevenire i dolori articolari sono quelli di limitare il più possibile alcol e fumo, così come seguire una dieta che sia ben equilibrata e senza eccessi, soprattutto per quanto riguarda il sale e gli alimenti grassi.